Piano del colore Boero per Riomaggiore

PIANO DEL COLORE
RIOMAGGIORE

PIANO DEL COLORE BOERO PER RIOMAGGIORE (SP)

PIANO DEL COLORE BOERO PER RIOMAGGIORE: BOERO HA COLLABORATO ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO STORICO DELLA LOCALITÀ DELLE CINQUE TERRE

Il Comune ha commissionato il piano del colore Boero per Riomaggiore, parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
L’immagine del borgo marinaro di Riomaggiore è peculiare, con il centro storico situato nel solco profondo di un torrente e le case gradonate aderenti ai fianchi della montagna. Come ambito di studio per il progetto colore è stata scelta una limitata porzione del centro antico: la zona della suggestiva discesa alla marina, tra le tipiche case colorate e nel mezzo delle barche. Questo contesto risulta tipico sia per le policromie delle cortine edilizie delle case, serrate le une alle altre, sia per l’austera monocromia del piano mercantile, con arconi medievali in pietra arenaria.

Per il piano del colore Boero per Riomaggiore sono stati soggetti a restauro conservativo i seguenti elementi:
• Tinteggiature storiche in buono stato di conservazione, con buona leggibilità cromatica e materiali di qualità, eseguite ad arte o secondo tecniche artigianali ormai in estinzione, ritenute caratterizzanti, tipiche e distintive, di ciascuna località. Si applica a tutti quegli edifici che presentano tracce evidenti della tipologia decorativa più ricorrente: cornici marcapiano, filettature colorate di coronamento, cornici perimetrali d’infissi, zoccolature dipinte a bugnato e cantonali in finta pietra;
• Manufatti in laterizio o di natura lapidea compatibili con l’edilizia storica del luogo;
• Intonaci storici la cui natura accertata analiticamente e stratigraficamente, non prevede l’uso originario del colore, ma corrisponde alla pigmentazione naturale delle malte, secondo un utilizzo accorto di leganti e inerti locali, variamente colorati e combinati tra loro.

Negli interventi di conservazione e restauro si terranno presenti i seguenti fattori ed obiettivi:
• Variare in modo progressivo il colore degli edifici tinteggiati e risanati di recente che, in base alle correlazioni petrografi che, mineralogiche, storiche, tecniche e geografi che riassunte nelle tabelle di compatibilità fornite in disciplinare, risulta essere una tinta atipica, deviata o incompatibile rispetto alle caratteristiche del luogo di ubicazione. Gli edifici, che rientrano in questa categoria, devono essere segnalati secondo un ordine di priorità esecutiva, i colori correttivi relativi a sfondi, facciata, infissi, portoni o quant’altro necessario, che sono regolamentati di conseguenza. La tavolozza delle tinte correttive proposte, anche se applicata in modo graduale negli anni, non produrrà effetti evidentemente disarmonici: si tratta infatti di sostituire colori astratti, scelti arbitrariamente secondo criteri personali o commerciali, con colori affini che hanno familiarità percettiva e compatibilità autoctona, variando i loro parametri di tinta, tono e saturazione, quel tanto necessario affinché rientrino nella tavolozza tipica del paesaggio antropico delle Cinque Terre.
• Incentivare non solo il recupero della tavolozza originaria antica, ma anche delle tecniche di decorazione più elementare, che oggi rischiano l’estinzione, come un corretto uso delle velature pittoriche, la capacità di eseguire filettature cromatiche con il tiralinee, l’ombra portata sulle cornici angolari dipinte. È un segnale di tutela nei confronti degli antichi mestieri artigianali che stanno lentamente scomparendo e un modo per difendere le tradizioni locali, insegnando alle generazioni future, la custodia del patrimonio che ricevono in eredità.
• Promuovere un ricambio graduale di materiali ritenuti poco salubri, come l’abuso del cemento nelle malte di rivestimento, con altri più ecologici o a basso impatto ambientale. Edifici che si presentano oggi totalmente scoloriti, con intonaci cementizi invasi dai sali, molto disgregati e lacunosi, oppure presentano tinteggiature a base di materiali plastici, acrilici e antitraspiranti, si devono orientare verso lavori di risanamento più radicali ma anche più risolutivi.

TIPOLOGIA
Progetti colore
LOCALITÀ
Liguria
CITTÀ
Riomaggiore (SP)
COMMITTENTE
Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre
PROGETTISTI INCARICATI
Metodologie di analisi e rilievo per il Progetto Colore: DI.RES Università degli studi di Firenze; Responsabile scientifico: Prof. Giuseppe A. Cenaturo; Collaboratori: Dott.ssa Cristina N. Grandin, Arch. Roberto Tarzioli; Laboratorio Analisi Materiali L.A.M: Prof. Carlo Alberto Garzonio; Consulente Manufatti Infrastrutturali: Jorrit Tornquist; Analisi cromatiche e materiche, diagnostica e Progetto Colore, normativa tecnica ed applicazioni: D.S.A Università degli studi di Genova; Responsabile scientifico: Prof. Luisa Cogorno; Collaboratori: Arch. Marianna Lipartiti, Arch. Michela Mazzucchelli
ESECUTORE DEI LAVORI
Arch. Simona Bassi
SISTEMI APPLICATIVI COMPATIBILI