Piano del colore Boero per Torre del Greco

PIANO DEL COLORE
TORRE DEL GRECO

PIANO DEL COLORE BOERO PER TORRE DEL GRECO (NA)

PIANO DEL COLORE BOERO PER TORRE DEL GRECO: BOERO PROTAGONISTA DEL RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO DEL CENTRO STORICO

L’analisi dei fronti edilizi è stata un elemento fondamentale di conoscenza per l’indagine diretta sui luoghi e i contenuti della proposta del piano del colore Boero per Torre del Greco. Il campo d’indagine ha riguardato, oltre al rilievo del colore, anche tutti gli elementi che concorrono a definire l’immagine cromatica del fronte di un edificio: paramenti murari, modanature, infissi, sistemi d’oscuramento, vetrine, insegne, impianti tecnici, come luce, acqua e gas. L’uso del colore e dei materiali di finitura deve rispondere alla funzione gerarchica assunta da ogni edificio in rapporto al contesto. Ogni fabbricato possiede una propria dignità architettonica che trova significato nel contesto urbano in cui è inserito, e per questo va valutato non singolarmente ma nell’insieme urbano che lo circonda. A tal fine sono state evitate soluzioni volte ad impreziosire le facciate, soprattutto se appartenenti all’edilizia minore, con finiture e colorazioni non consone e tese ad avvalorarne il ruolo.
Il percorso metodologico, volto alla definizione dei contenuti del piano del colore Boero per Torre del Greco, per il centro storico e per le strutture di interesse storico-architettonico, è stato articolato in quattro fasi successive:
• analisi storica-urbanistica;
• analisi dei caratteri urbanistici ed edilizi;
• individuazione delle diverse tipologie di spazi pubblici, di edifici e di esercizi commerciali, che sono determinate in sede d’analisi;
• individuazione e definizione di specifici tematismi, che sono determinati in sede d’analisi.

In epoca romana, come testimoniano numerosi reperti archeologici, Torre del Greco era probabilmente un sobborgo residenziale di Ercolano. Qui erano sorte numerose ville che godevano dell'amenità dei luoghi e della posizione centrale all'interno del golfo di Napoli. Proprio come accadde con Ercolano, Pompei, Stabia e Oplonti, la devastante eruzione del Vesuvio del 79 d. C. sconvolse anche questi luoghi, fino a rimodellarne l'intero suolo e respingere il mare per oltre 500 metri. Nel 1631 un'eruzione di proporzioni ingenti distrusse tutto il versante a mare del Vesuvio: Torre del Greco venne invasa da torrenti fangosi e da grandissimi flussi lavici, dei quali uno in particolare generò le scogliere della Scala. Nel 1699 la città riacquistò il diritto di possesso del suo territorio e, dopo questa data, si ebbe una fioritura del commercio marittimo, mentre la flottiglia peschereccia era dedita alla raccolta delle spugne, del corallo e delle conchiglie. In quest'epoca si cominciò la lavorazione del corallo, divenuta poi tradizionale. Tra il XVII e il XVIII secolo, in epoca borbonica, vi furono edificate diverse ville signorili dell'area vesuviana: le ville del Miglio d'oro, che conservano splendidi esempi di architettura settecentesca. E poi nuovamente il Vesuvio: l’eruzione del 1794 seppellì il centro storico sotto uno spessore lavico di circa 10 metri.

TIPOLOGIA
Progetti colore
LOCALITÀ
Campania
CITTÀ
Torre del Greco (NA)
COMMITTENTE
Città di Torre del Greco
PROGETTISTI INCARICATI
Dirigente del Settore: arch. Michele Sannino; Responsabile Unico del Progetto Colore: Arch. Rita Virtuoso
SISTEMI APPLICATIVI COMPATIBILI