24 ore con Boero: mezzogiorno
24 ore con Boero: mezzogiorno

CON QUESTA PALETTE DELLA CARTELLA COLORI TRENDBOOK 24 ORE CON BOERO CELEBRIAMO IL MEZZOGIORNO: IL MOMENTO DELLA CULTURA DEL CIBO

I frutti raccolti vengono selezionati con cura al mercato e portati nelle case per essere trasformati in lussuose ricette tramandate da madre in figlia e da padre in figlio.
Bianco e rosso, il quadretto Vichy strizza l’occhio ai gialli acidi di cedri e bergamotti.
Le tavole imbandite si confondono con le tavolozze cromatiche in un territorio dove il cibo è sapienza e cultura. Nella nostra Italia tutti crescono con il colore del grano negli occhi e il profumo di basilico nel cuore.

Le tradizioni e la memoria dei cari creano un rito simbolico, immutato nei secoli.

MEZZOGIORNO, IL COLORE IMPERFETTO
E L’ARTE PERFETTA DELLA CONVIVIALITÀ

Il mezzogiorno è il momento della cultura del cibo, del sapore e del convivio.
La carta colori evoca sensazioni gustative, tattili e visive.
Empatica, fresca e succulenta, indugia sull’aromatico verde rosmarino e sul nobile verde insalata,
sul corposo rosso peperone e sul vitaminico giallo bergamotto.

24 ore con Boero: mezzogiorno

MATTEO
MOSCATELLI

ARCHITETTO
STUDIO MOSCATELLI

Il mezzogiorno italiano di quale colore è? Rosso sugo e convivialità, giallo/bianco pasta e verde basilico? Quanto c’è d’altro, al di fuori dalle immagini stereotipate? Credo che la bellezza del nostro mezzogiorno sia proprio nel fatto che non lo si possa circoscrivere ad una tavolozza limitata: la ricchezza gastronomica del nostro territorio, specchio di un paesaggio fatto di mari e montagne, pianure e colline, è tale da offrire una gamma cromatica estremamente diversificata. La lieve scoloritura, la disomogeneità, l’imperfezione non sono difetti, ma valori aggiunti: sono sinonimo di una materia prima genuina e non trattata.
Nel progettare un’esperienza a 360 gradi, tra design e cibo, quale ruolo gioca il lavoro sui colori e in che aspetto (oggetti, spazi, stoviglie e presentazione, pietanza) si esprime maggiormente Dipende. Nella ristorazione veloce gli spazi hanno precisi codici cromatici, spesso vivaci, per generare positività e indurre l’appetito. Nell’alta gastronomia, il trend è all’opposto: si tende a rimuovere il superfluo e le colorazioni troppo accentuate, per valorizzare gli ingredienti in tutte le loro specificità. Non solo gustative, ma anche tattili e visive. Anche nella ristorazione, la componente visiva ha un ruolo fondamentale: si mangia prima con gli occhi che con la bocca.

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MEZZOGIORNO: IL PROFUMO E L’ARTE DELLA TAVOLA